Libero Nada

Libero Nada è un pittore-operaio. Anzi, un operaio-pittore. Una di quelle persone che l’arte non l’hanno ricevuta per elezione o nobiltà, ma per passione vera, per averla desiderata e inseguita a lungo, con tutte le forze. Un apprendista tipografo che, dopo il lavoro, frequentava i corsi d’arte per corrispondenza, dipingendo e ridipingendo fino a notte fonda: «senza sentire la stanchezza, perché sapevo che quella era la vita vera, non un lavoro».

Libero Nada è un pittore appassionato di arte praticata, un praticante d’arte. Uno che deve camminare prima di dipingere, vivere prima di comporre. Nella sua carriera di operaio-pittore ha partecipato a decine di concorsi di pittura all’aria aperta: dove lo scambio tra paesaggio e pennello, tra tela e territorio, sono componenti fisiche, dove lo sguardo è osservare, «ma anche  essere immersi nel luogo che si vuole ritrarre, assieme agli altri pittori, delle cui opere il tuo sentire si arricchisce».

Libero Nada è un grande appassionato del suo territorio, le Langhe. Colline, scorci e vedute diventati il soggetto principale dei suoi quadri, luoghi carichi di un vissuto emotivo che, come racconta: «fonde visione e sentimento, reale e immaginario, vero e interpretazione».

Dietro l’apparente semplicità dei suoi campi di grano, dietro la gioia spensierata di certi cieli color lavanda, dietro il timido movimento dei papaveri e il contorto saluto degli alberi c’è lo sguardo di un pittore che ha tentato di cogliere le Langhe al di là della loro eccezionale bellezza paesaggistica.

Libero Nada - Vento caldo
Libero Nada – Vento caldo

Libero, perché dipingi le colline delle Langhe?

Per le mie origini, certamente. Sono nato a Rodello e lì ho vissuto gli anni della mia infanzia. Dopo essermi trasferito ad Alba, ho continuato a frequentare quei posti con lo sguardo del fanciullino. Ancora oggi, Rodello e i suoi paesaggi sono il mio posto del cuore, meravigliandomi per le vedute che proprio da Rodello ti proiettano verso la Langa profonda.

Secondo te, esiste un’identità visiva dell’Alta Langa?

Sono convinto che l’elemento distintivo della Langa profonda sia da ricercare in ciò che non si vede, piuttosto che in un elemento di natura fisico-naturalistica.

In che senso?

L’Alta Langa è un mosaico di paesaggi diversi. Le curve dei colli rigate dai vigneti o punteggiate dai noccioleti; le ombre dei boschi; i chiaroscuri delle valli. E poi, improvvisamente, i campi di grano, le brume che lasciano solo i bricchi scoperti, le ginestre, le querce, i papaveri. Anche la neve, quando cade sulle Langhe, acquista un’infinità di colori e di tonalità diverse, a causa della loro natura irregolare. Queste cose, che prese di per sé sono meravigliose, esistono tuttavia anche in altri luoghi. È il dinamismo di questi elementi e la loro interazione che fa dell’Alta Langa quello che è.

Libero Nada - Fremiti nel vento
Libero Nada – Fremiti nel vento

Cosa intendi per dinamismo?

È la forza che dà vita a questi paesaggi, che li muove e che li rende vivi, perciò unici. È questo che mi ha spinto a dipingere e a cercare con il ricordo le “esperienze di sguardo” che mi attraversano ogni volta che esco a passeggiare sulle Langhe.

Di che forza parli?

Quella del vento, del Marin come lo si chiama dialettalmente, che porta profumi, essenze e calore sulle colline a partire dal mar ligure. Con estrema sintesi, si potrebbe dire che io dipingo il vento; cerco di catturare il vento. Quell’attimo in cui le cose inanimate prendono vita e regalano un’esperienza totale di immersione nel creato. Se dovessi dire cos’è l’Alta Langa, direi: «È vento che spande l’atmosfera delle cose, dolce e soffusa». Non un vento uniforme e unidirezionale, ma un soffio vitale, in direzioni diverse e mutevoli: un’imprendibile unicità.

Libero Nada - Dialogo tra ombra e luce
Libero Nada – Dialogo tra ombra e luce


LIBERO NADA

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Libero Nada, penultimo di sette fratelli, nasce a Rodello nel 1946. Giovanissimo, comincia ad appassionarsi alla pittura. Dopo l’avviamento professionale, lavora in tipografia e, in seguito, alla grafica e alla fotocomposizione delle edizioni Paoline. Negli anni ’60 segue un corso di pittura per corrispondenza, a cui dedica tutte la sua passione e il suo tempo libero. Partecipa a numerose mostre e competizioni di pittura en plen air. Ha esposto per la prima volta nel 1971 ad Alba, città in cui risiede e dove ha tenuto moltissime personali.